Esticazzi Vannacci, l’informazione paracula che fa girare la merda nei tubi e gli indinniati da pergolato!
Il mooolto renziano Bonaccini che cita Tosa, come se l’acchiappalike della sinistra unicornista fosse Marx, è veramente tutta da ridere. La “sinistra”, non dimentichiamolo mai, è neoliberale e guerrafondaia fino al midollo. Non è altro che il rovescio della medaglia della destra messa in campo dai nostalgici del salame appeso.
Ormai destra e sinistra vanno bene solo per i dissing sui social cazzari dove i malinconici dell’Agro Pontino e il popolo delle Birkenstock discettano di fessa e di cromosomi “x” e “y” come se la politicizzazione delle puttanate fosse il clou dell’appartenenza politica. Ma nei fatti, quando si ritrovano a governare, fanno sostanzialmente le stesse cose con qualche differenza sui diritti civili, per i quali la sinistra sembra coltivare una vera e propria ossessione dell’Io.
Invece di continuare a ricamare su chi ha oppure no il “pacco”, ci sarebbe da fare una profonda riflessione su quelle categorie gramsciane che vedevano nella sovrastruttura, o meglio nell’azione politica, la via per intervenire sulla struttura. Peccato che sia un libro tutto da riscrivere, cercando il come, il cosa e, ovviamente, il chi.
Se ci andasse di aderire a una visione del mondo galimbertiana, che in fondo è quella di Heidegger, allora dobbiamo accettare il principio secondo cui la politica è succube dell’economia e della finanza, che a loro volta sono dominate dalla Tecnica, ossia da quell’impianto che organizza e utilizza tutte le risorse tecnologiche e umane secondo principi di razionalità e funzionalità. Ah ah ah, quasi quasi ci credo!
L’unica certezza, res sic stantibus, è che poco resta per l’umanità.
Viviamo, o meglio subiamo, uno scenario politico istituzionale in cui tutto è ormai tattica senza strategia. Solo per avere potere e concludere affari in ossequio a un paradigma che premia arruffapopoli, arraffoni e cazzari senz’arte né parte.
Oro, argento e (facce di) bronzo.
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