Mercoledì 25 settembre ho partecipato al confronto aperto con la cittadinanza sulla vicenda del Meisino organizzato da Sinistra Ecologista. Ero lì non perché ne so di ricci, alberi e biosfere, ma perché frequento l’area da oltre trent’anni, abitandovi a due passi, e il buon senso mi suggerisce che aumentare l’antropizzazione con passerelle, pump track, fucili laser e altre amenità simili non è la soluzione.
E allora per cosa si rende davvero necessario questo “intervento umano” su un’area così particolare da essere protetta da una direttiva europea? Per praticare sport come il pump track (sono un biker ex agonista amatoriale e ho dovuto farmi spiegare che diavolo fosse il pump track!), l’arrampicata sportiva, il biathlon e il ciclocross? Sono davvero attività ad alta inclusione sociale?
Nessuno nega la necessità di intervento sulle aree umide, sulla salvaguardia degli alberi e mettiamoci pure la riqualificazione dell’ex galoppatoio militare ad oggi abbandonato a sé stesso, ma è necessario aggiungere un punto ristoro, la balconata per il bird watching (al momento bloccati, o almeno così pare), una parete di arrampicata e altre strutture oggettivamente invasive?
Ad esempio, voi sapete che dove la trimurti e i loro amici cooperativi e politecnici vogliono fare la palestra di arrampicata, farebbero prima a fare una piscina naturale? Chi pedala spesso da quelle parti, come il sottoscritto, si è ritrovato più di una volta l’acqua all’altezza delle ginocchia sui sentieri. E senza dover scomodare un’esondazione del Po che scorre a due passi. Mo lo sapete!
E allora per cosa si rende davvero necessario questo “intervento umano”? L’elefante nella stanza non sarà forse il modo con cui si intende intervenire? Non è che la giunta Lo Russo, così rapida nell’acchiappare i fondi del Pnrr da rinunciare ad ogni confronto in Consiglio comunale, sembra avere a dir poco sottostimato oltre all’ambiente, che fa un po’ quel cazzo che gli pare se lasciato libero di preservare sé stesso, proprio l’elemento umano? E niente, fate un piccolo sforzo d’immaginazione tirando dentro gli undici milioni e rotti di sbembli e vedrete che arrivarci è un attimo.
Considerato che la politica fa spesso come può in nome del compromesso e non come dovrebbe, mi permetto di sottolineare che a “Sinistra” più o meno stanno un po’ tutti quelli che non credono alle favole, ma è sul significato di “Ecologista” che flora e fauna rischiano di prenderla nel sacco.
Intanto oggi, dopo lo stop parziale dei lavori nella zona umida intorno all’ex galoppatoio, apprendiamo niente di meno che dai giornaloni padronali ( assessore Tresso non pervenuto) della sospensione dei lavori previsti nel resto della ZPS (Zona a Protezione Speciale). Per il momento la presenza continua degli attivisti ha mandato in crisi l’avanzamento dei lavori.
Gli operai sono sigillati dentro l’area transennata dell’ex galoppatoio con presenza massiccia di Forze dell’Ordine per impedire l’accesso a chi abbia l’ardire di stoppare completamente questo progetto ecocida. Un’originale ridefinizione del concetto di area protetta.
🌹🏴☠️