Giorgì è tornata! Esticazzi!
Prepararsi all’autunno che aspetta la premier cambiandosi i connotati, mi ha fatto subito pensare al pastrano della Wermacht usato dal salame appeso per sfuggire al suo destino.
Naturalmente il mio solito sarcasmo è a beneficio di chi a scuola non ha usato il libro di storia come fermaporta. Già, perché questo è il paese del Grande Fratello, di Amici e della politica da bar dello Sport.
Purtroppo l’italiano medio è un poveraccio che non legge e ha sì e no duecento lemmi con cui organizzare la sua esistenza. O che, nella migliore delle ipotesi, preferisce Vannacci a Eco: il risultato è davanti ai nostri occhi, mentre l’analisi latita.
Il rischio più grave che stiamo vivendo non è che Meloni sia tornata nella nuova versione Barbie “magia della masseria”, ma la possibilità non proprio remota di entrare in una fase tipo Event Horizon della WWIII che renderà questo mondo un luogo invivibile per le generazioni a venire.
A me preoccupa più questo aspetto rispetto al futuro (in scadenza) del governo o del prossimo a trazione liberalrenziana, dunque non molto diverso dall’attuale.
Molto probabilmente il governo supererà l’inverno, ma quasi certamente non arriverà alla fine della legislatura. In due anni di maggioranza schiacciante (e legittimata dal voto, a sinistra farebbero bene a ricordarlo!) non ha fatto assolutamente nulla per il Paese e le sue emergenze.Nulla per la Sanità, nulla per l’Istruzione e nulla per i salari e la sicurezza sul lavoro. Ora i nodi stanno venendo al pettine.
Forse mi sbaglierò, ma il tempo sta scadendo. Chi dovrebbe avere un’alternativa sociale già pronta, è invece irrimediabilmente perso nell’ossessione dell’io e del fascio all’uscio. O, come il redivivo cazzaro di Rignano, dell’ego.
Mala tempora currunt, sed peiora parantur. È la Restaurazione abbelli!
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