Meloni ha affidato i ministeri di comparti strategici per la nostra economia a Santanchè (Turismo), Sangiuliano (Cultura) e Lollobrogida (Agricoltura). Diggiamolo singeramende camerati, queste sono persone che, nella migliore delle ipotesi, possono occupare autorevolmente le pagine di cronaca giudiziaria o rosa. Le loro skill non riguardano manco per la fava i ministeri che dirigono. La loro insuperata abilità sta nella capacità di generare una ridondanza tale di notizie da risultare più fastidiosa dell’acufene di Caparezza e Piero Pelù messi insieme.
Intanto, per nascondere le difficoltà economiche, il governo privatizza, svendendoli, pezzi pregiati di asset statali come Poste e Ferrovie. La Sanità e l’Istruzione pubbliche non vedono crescere i loro budget, gli stipendi arretrano e il Paese continua ad essere attenzionato speciale dall’Europa delle banche e della guerra: a loro non frega una beata minchia di chi governa l’Italia, l’importante è che si esegua.
Un po’ c’è da capirli poracci! Se ogni ministro/a si mette in pancia, o tanticchio più in basso, assistenti pagati con soldi pubblici, poi non vi fanno un po’ pena nell’ammettere a denti stretti che la cassa piange e che l’Europa dei frugali è già pronta a sostituirli con quelli della schwa?
In un Paese appena poco sopra la soglia “mamma, pappa, cacca, palla, gnagna” un ministro come il nostro Genny quasi certamente non esisterebbe neanche in sogno e la Presidenta non interverrebbe a reti e giornali unificati per difendere l’indifendibile gaffeur seriale, ma gli consiglierebbe di prendersi una pausa.
Che poi noi stiamo qua a scrivere di politica e economia, ma visto e considerato il livello dei personaggi, Pompei è chiaramente un passato remoto.
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