Io su Mattarella non ho più parole. In realtà ne avrei abbastanza da rischiare il vilipendio, ma con i tempi che corrono è meglio non infervorarsi troppo.
Contrariamente a quanto detto dalla più alta carica dello Stato, la locomotiva italica, considerati gli ultimi dati Istat e le micragnose previsioni di crescita del Pil, è arrivata in stazione lanciatissima dal secondo anno di propaganda di regime per sbattere contro gli indicatori di base dell’economia, altroché rating!
Infatti sui numeri della Legge di bilancio il Governo non ce la fa a chiudere, perché i conti non tornano. Così a Meloni non resta che giocare la carta pokemon “potere della ripetente alle elementari” e usare la calcolatrice con la stessa confidenza della maggioranza del suo elettorato. Così facendo, verrà pure perculata da qualcuno, ma ancora maggiori saranno le dosi di affetto: “Vedi Rachele Claretta, la Giorgia è proprio una di noi”. “Hai proprio ragione Achille Benito”! Ma quale figura demmerda, la trasmissione di Vespa è registrata!
Sono espedienti scenici, quelli del Presidente e della Premier, che manco una sceneggiatura di Totò e Peppino. Solo io ho l’impressione che il problema, al di là dell’apatia dell’elettorato, sia proprio la pochezza dell’offerta politica?
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