La marcia dei trecentomila palestinesi e la cinese Deepseek che fa tremare il Nasdaq sono le cose migliori accadute in questo inizio di settimana.
Le immagini della lunghissima catena umana sono ad alto contenuto di emozioni umanitarie, ma la realtà per chi torna è che troverà ad accoglierlo solo macerie lordate del sangue dei cinquantamila morti civili (sono stime per difetto) che, parafrasando Pablo Neruda, muoiono “per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono”.
La “marcia del rientro” è la risposta migliore all’idea criminale di Trump di deportare un milione e mezzo di palestinesi in Egitto e Cisgiordania. Un’idea che, guarda un po’ il caso, mette d’accordo la finanza americana degli immobiliaristi, di cui il babbione cotonato è un esponente di spicco, e la destra israeliana genocida di Netanyahu. Infatti la prima vuole investire in resort e appartamenti di lusso perché, come ha detto Trump, “Gaza è in una posizione interessante, è sul mare e vi si potrebbero fare cose fantastiche”. Ovviamente senza i palestinesi. La seconda invece anela a completare la pulizia etnica della Palestina per costruire la grande Israele e impossessarsi di nuove terre, a dimostrazione del fatto che il Giorno della Memoria non vale per chi da vittima si è fatto carnefice.
La seconda bella notizia è la mazzata che il socialismo di mercato ha assestato alla fuffa dopata del mercato tecnologico USA: DeepSeek e il terremoto che ha causato sui mercati azionari è un gigantesco trionfo del modello cinese. Così come certi leader si eccitano con il sangue dei bambini dilaniati dalle bombe, per me che sono un vetero marxista non c’è niente di più commovente del colore rosso sangue sui listini dell’Impero. Non mi resta che attendere, con la stessa impazienza di un bambino per l’uscita di Topolino, l’editoriale di Rambo Rampini sulla superiorità tecnologica dell’Occidente.
Per fortuna che ogni tanto succede qualcosa che non si limita alla celebrazione a Sechi unificati di Giorgiah Bin Melon.
🌹🏴☠️