Who, what, where, when, why
La “regola delle 5 W” – iniziali di Who, What, Where, When, Why – è considerata il fondamento dello stile giornalistico anglosassone.
In un’ottica di ottimizzazione del rapporto emittente/ricevente, chiunque si occupi di comunicazione, da esperto o dilettante, dovrebbe provare a familiarizzare con le regole di buona formazione del discorso per poter disporre di un feedback comunicativo.
La regola delle 5 W è anche utilizzata nel problem solving e nella pianificazione dei processi decisionali a vari livelli.
Il metodo è stato proposto negli anni Trenta da Harold Lasswell, politologo della Scuola di Chicago, con la sua celebre definizione della comunicazione: «Who says what to whom in what channel with what effect » (Chi dice cosa a chi attraverso quale canale con quale effetto).
… +H
La formulazione originaria di Lasswell è stata perfezionata successivamente con l’aggiunta dell’H, iniziale di “HOW” (Come), che ci invita ad approfondire come si è svolto un evento, con quali caratteristiche e processi. L’aggiunta dell’H ha così modificato la definizione della Regola delle 5 W in “Regola della 5 W + 1 H”, o “Metodo Kipling”, dal nome del famoso scrittore Rudyard Kipling.
Dove c’è internet c’è casa… O caos?
La diffusione di Internet ha dato un’ ulteriore spinta a questo approccio, soprattutto nel Web Marketing, dove le 5 domande classiche sono diventate “Le 5 W del marketing” e sono usate sia per definire le strategie generali di un piano di Web Marketing che per la creazione di contenuti da pubblicare.
Messa giù così sembrerebbe addirittura facile: basta attenersi alla sinossi di cui sopra per avere una ragionevole certezza del fatto che l’interruttore sia su on e che il messaggio, qualunque sia la sua natura, arrivi a destinazione.
E invece…
Chissà perché, proprio qua e ora, torna alla mente il seguente aforisma di Henry David Thoreau: «Noi abbiamo gran fretta di costruire un telegrafo dal Maine al Texas; ma il Maine e il Texas potrebbe darsi che non abbiano nulla di importante da comunicarsi». O che, per farlo, non usino pali e chilometri di cavi.
Fine.