“Scritta apparsa su un muro dell’Università a Firenze. Onore ai martiri delle Foibe, italiani massacrati dai comunisti slavi. E tanta pena per chi nega la Verità e la Storia”.
Quello sopra citato è il testo dell’ennesimo tweet di Matteo Salvini che getta benzina sul fuoco nel “Giorno del Ricordo”.
Rigurgitando un mojito andatogli di traverso, l’eroe padano posta una foto in cui si legge “il vostro revisionismo non cancellerà la nostra memoria partigiana”, commentadola come riportato nel virgolettato d’apertura.
Noi di ittica.org e di AMA – Associazione Mare Aperto, con l’intento di mettere la giornata odierna nella corretta prospettiva storica, riteniamo che sia moralmente e storicamente irricevibile che quella che è e rimarrà una pagina tragica della storia – nessuno è qua a dubitarne – venga strumentalizzata da qualcuno, soprattutto quando questo qualcuno è un fascista o, quando va bene, la parodia di un politico.
Se si confondono più o meno consapevolmente le storie con la Storia, può accadere anche questo.
Tuttavia il problema è a monte, vale a dire nell’idea stessa di “giorno del ricordo” che, per quanto legittima, riduce un fatto storico complesso a dato emozionale che autorizza chiunque ad esprimersi per iperboli e libere associazioni.
Non va bene.