Stiamo messi male, ma proprio tanto! Chi pensava che fosse impossibile fare peggio di Berlusconi, oggi si sta martoriando le carni per punirsi dell’incauto ottimismo.
I fatti: Lollobrigida si presenta davanti ai giornalisti per dire che “tre anni di indagini si chiudono con tre clamorosi arresti a venti giorni dal voto”, evocando – senza mai sostenerlo apertamente – fantomatiche trame ordite dalle toghe rosse contro Toti e la destra che governa la Liguria (e fa affari anche in Piemonte e in Emilia con Iren).
E niente, appena vengono beccati, parte il refrain mutuato dal Corruttore Maximo, a riprova del fatto che l’uomo, in quanto unico essere senziente, è in grado di attuare comportamenti imitativi.
Ma il prode Lollobrigida è anche il ministro dello stesso governo che ha avviato l’iter di commissariamento del Comune di Bari per uno scandalo legato al voto di scambio in cui il sindaco Decaro non è neanche indagato.
Al ministrocognato, come nella parodia che ne fa Crozza, si parano sempre davanti due scelte: aprire bocca a beneficio della satira o tacere. Va da sé che, interpretando il suo ruolo istituzionale alla stregua del Bar Sport, scelga sempre la prima opzione, lasciandosi andare a dichiarazioni di una gravità inaudita che meriterebbero quantomeno un question time in Parlamento.
Peccato invece che l’opposizione armocromista sia tutta presa a evocare al fotofinish in vista delle europee il reddito minimo e la privatizzazione in divenire della Sanità. Poi ci sarebbe il piccolo particolare dell’ex sindacalista della CGIL coivolto nell’inchiesta dei pm liguri, ma non divaghiamo troppo.
Le cose peggiori di questo governo non sono tanto Giorgia e il cognato quanto l’essere espressione della sfrontata ignoranza condita da arroganza dei loro elettori: “ggente” che, pur non andando oltre due o tre costrutti lessicali basici, ritiene che sia arrivato il suo momento.
Considerando come vanno le cose nel Paese, mi sa che c’hanno raggione loro.
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