Il governo dei primati
Tra i tanti meriti, il governo Meloni porta a casa un importante risultato in fatto di “quote rosa”: la prima pregiudicata.
È Augusta Montaruli, torinese, militante di FdI, un pedigree di tutto rispetto, di quelli che metterebbero a dura prova la sicumera di uno come Stefano Borgonovo nell’affermare che “il fascismo è morto con Benito Mussolini”.
Si diceva di Montaruli… *La Corte di Cassazione ne ha confermato la condanna in via definitiva a un anno e sei mesi per il reato di peculato. La sentenza si riferisce all’inchiesta Rimborsopoli in merito all’uso improprio dei fondi dei gruppi in Consiglio regionale durante la consiliatura 2010-2014.
Avete letto bene, 13 anni per arrivare a sentenza definitiva!
🎶Mi ricordo mutande verdi… 🎵
Con Montaruli sono stati condannati l’ex presidente della Regione, Roberto Cota (ricordate le mutande verdi?), un anno e 7 mesi, e l’ex deputato ed ex sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani, un anno e cinque mesi. Sconto di un mese per uno dei capi di imputazione per la neosottosegretaria all’Università e alla Ricerca, ma solo perché uno dei capi di imputazione è andato prescritto.
“Social” che frequenti, profilo che trovi
Su Twitter Montaruli si presenta così: “La politica è un’arte nobile ma io non ho sangue blu. Pellegrina, avvocato penalista. Italiana militante, deputato Fdi”.
*La Procura di Torino invece, al termine dell’inchiesta, forniva le seguenti informazioni “di contatto”: alla consigliera Montaruli vengono contestate spese per 41.552 euro nel solo periodo che va dal giugno 2010 al settembre 2012. I rimborsi richiesti riguardano ristoranti, bar e simili per ventimila euro, acquisti in negozi di abbigliamento e gioiellerie per mille euro, ma anche un corso per l’uso dei social network (4800€), spese per la creazione di database (7.200€) e monitoraggio della reputazione online per (6000€). Inoltre risultano documentate spese per abbigliamento, come una borsa Borbonese da 195 euro, due cristalli Swarovski da 168 euro e da 86 euro e una cintura di una nota boutique torinese.
Per dovere di cronaca va detto che Montaruli giustificò la borsa come premio per un concorso contro la violenza sulle donne, mentre i cristalli e la cintura le sarebbero stati assegnati su sorteggio nel corso di un incontro elettorale nel periodo natalizio nell’ufficio di Barriera di Milano (la ben nota Crocetta di Torino nord, se la memoria di residente non mi inganna).
Ora qua sopra non stiamo a gioire per la condanna di un’ “italiana militante” e men che meno per le lungaggini e i continui rimpalli dei diversi gradi di giudizio, anche perché dopo la recente assoluzione di Berlusconi per un “cavillo di Troia”, è mia ferma convinzione di medioman che la giustizia in Italia sia un po’ come un film di David Lynch: meglio non averci a che fare.
A questo punto resta solo un gomitolo da dipanare, quello tutto nero che porta il Borgonovo di Libero, La Verità, Il Primato Nazionale, ma anche quello che pubblica per la casa editrice di CasaPound, Altaforte, e con il network gombloddista novax Byoblu, a sostenere che “il fascismo è morto con Mussolini”
Quando si dice una verità e contemporaneamente si omette qualcosa.
La verità è che Mussolini con amante e gerarchi appesi in piazzale Loreto, sommati ad una certa Costituzione della REPUBBLICA Italiana, sono una verità incontrovertibile.
Quel che odora e male di dissimulazione è il non parlare dello stato di salute dei nipotini di nonno Benny. Ma ci pensano loro a farsi le fotine a Predappio con tanto di braccia tese.
Quella indicata dalla freccia, guarda un po’, è proprio Augusta Montaruli.
La foto che la ritrae sotto il cartello stradale insieme a un gruppo di Azione Giovani è stata mostrata qualche tempo fa a Di Martedì, il talk show di Floris.
Non potendo negare l’evidenza, Montaruli ha detto che si è trattato di “Un errore di gioventù”, aggiungendo che “questo tanto più mi permette di contrastare errori del genere”.
Solo io ho il dubbio che l’ “italiana militante”, parlando di errori, si riferisse alla pessima esposizione della foto?
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*Tutte le informazioni contenute in questo “articolo” (Wow che parolone!) sono tratte da articoli comparsi su Repubblica, La Stampa, ToToday, Il Fatto Quotidiano e, allo stato attuale, non risulta che siano stati oggetto di rettifica, parziale o totale, da parte delle redazioni. Si ritiene pertanto che contengano informazioni veritiere.