I miei amici, o almeno quelli che mi conoscono in maniera superficiale, mi domandano talvolta perché io stia fuori dalla politica attiva pur parlandone ampiamente sul blog http://ittica.org . La ragione sta principalmente nel fatto che un mestiere ce l’ho, mi piace farlo e, seppure tra mille difficoltà, è quello che continua a darmi da vivere.
In politica invece si entra per due motivi: o perché non si ha un mestiere ma tanta ambizione accompagnata da una buona dose di verve parolaia, oppure perché qualcuno pensa che la delega, proprio come nelle assemblee di condominio, sia meno impegnativa della partecipazione. È così che si incrociano fatalmente i destini di sedicenti capiscala e irriducibili del divano.
Possiamo stare a parlarci e a farci parlare addosso finché il giorno muterà in notte, ma il punto è uno ed uno solo: “questo Paese ha bisogno di qualcosa di più di un Palazzo. Ha bisogno di speranza”.
Ecco perché V rimane il più credibile degli eroi. Non tanto un Batman o un Tony Stark che usano il patrimonio di famiglia per tacitare il senso di colpa dei ricchi (sempre che arrivino ad averlo) quanto un Bane che ha compreso che Gotham è troppo sporca per essere ripulita e quindi è meglio farla saltare in aria.
Boom!
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