Altro che ritorno ai mercati rionali, come sbraitava Giorgia dai banchi dell’opposizione! Siamo invece sempre più in mano ai mercati finanziari, come ha dimostrato la recente visita di Larry Fink, AD di BlackRock.
I nipotini del qncə, sì proprio quelli che avevano l’ardire di voler uscire dall’Europa per fare ritorno all’autarchia e alle battaglie del grano, tra un po’ si ritroveranno a vendere anche i busti del salotto di La Russa, perché nun ce sta ‘n Euro.
E così, come recita la nota della Presidenza del Consiglio, «i due interlocutori hanno avuto un approfondito scambio di vedute su possibili investimenti del Fondo USA in Italia nell’ambito dello sviluppo di ‘data center’ e delle correlate infrastrutture energetiche di supporto. Il Presidente del Consiglio ha, inoltre, condiviso con l’AD Fink le opportunità di investimento nel campo delle infrastrutture nazionali di trasporto e in altri settori di natura strategica». In pratica una passeggiata al suk in una tranquilla mattina di fine settembre.
Sempre Lei, la regina del salto carpiato all’indietro, voleva addirittura andare in Europa mostrando i muscoli e il grugno duro appreso in Garbatella, ma il combattimento si è risolto con un cazzotto in faccia agli italiani e 15 miliardi all’anno di austerity, come ai tempi di Mario Monti.
Ma c’è di più. Con il loro “taglio” della Fornero la pensione arriva sempre più tardi. Negli ospedali mancano i medici, gli infermieri e pure le garze, ma 15 miliardi per il ponte sullo stretto, 20 miliardi per 550 carri armati e 1 miliardo buttato al vento per il pasticcio albanese, quelli sì che li stanziamo con un click. Nel frattempo la tassa sugli extra profitti delle banche si trasforma in un anticipo di cassa di quello che è comunque dovuto e, nonostante i proclami della stampa da lecca e della Rai divenuta Istituto Luce, il numero di famiglie povere è ai massimi storici.
Tralasciamo, ma solo perché ci si sta già guastando il buonumore, la pletora di scandali legati ad ominicchi più che a prodi camerati, le supercazzole in salsa evoliana, le botte ai (pochi) giornalisti che ancora fanno domande e le sparatorie alle feste. Ma poi, siccome non sappiamo resistere all’idea di rigurgitare cappuccino e brioche, vogliamo ricordare la politica estera commissariata dagli Usa? E vogliamolo!
730 giorni di colazioni andate di traverso.
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