Le recenti esibizioni da avanspettacolo di “Adolf” La Russa e di “Maverick” Meloni servono solo a distogliere l’attenzione dal bastone fra i raggi più recente: stanno perdendo i finanziamenti del PNRR per incapacità manifesta. Che tradotto vuol dire: l’Europa dà, l’Europa toglie.
Meloni ormai pare dissociata e pronta per uno bravo. Un giorno fa un piangino su quanto è difficile governare, giocando la carta della commiserazione, quello successivo arruola una scolaresca di balilla come claque, calando l’asso del populismo più becero in combo con il richiamo ai fasti del regime. E invece è circonvenzione di minore.
Forse non ci rendiamo conto, ma dovremmo farlo al più presto, che quella che governa oggi, al netto del seppuku elettorale del miglior alleato della destra alle politiche, il PD, è pur sempre una minoranza nel Paese e dovremmo pure ricordare che Meloni&co. hanno preso il potere grazie ad una perversa legge elettorale di cui è responsabile, toh guarda, il PD.
Purtroppo la memoria da criceti degli italiani e una certa propensione a saltare sul carro del vincitore non consentono analisi in prospettiva. Ciò che conta è “arrivare” e poi si vedrà.
Le scempiaggini a cui stiamo assistendo in questi mesi erano ampiamente prevedibili. Inclusa l’ incapacità di gestire il piano di ripresa.
E allora mandiamo avanti il Girasagre a trollare di ponti, di mamme e papà, di grilli vs salamelle. Oppure facciamo dire una cazzata nera, giusto per coprirsi ancora un po’ di infamia, alla seconda carica dello Stato.
Ancora non basta? Ecco, c’è bell’e pronto un disegno di legge il cui obiettivo dichiarato è quello di difendere la lingua italiana dal “dilagare” delle parole straniere, in “un’ottica di salvaguardia nazionale e di difesa identitaria“. Con tanto di obblighi, divieti e sanzioni per chi dovesse violarli, con multe dai 5mila ai 100mila euro. Si va dalla proibizione dell’uso di denominazioni straniere per i ruoli nelle aziende, fino alla stretta sui corsi in lingua nelle università.
“Se non ti fai capire o non vuoi farti capire dal popolo sei antidemocratico“. Così ha commentato il primo firmatario della proposta, Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera. Bagaglino puro.
Forse Meloni pensa di poter coprire i Donzelli, i Bignami, i Rampelli, le Roccella, i Sangiuliano e giù giù fino al più greve dei podestà che ha nel mazzo con la guerra per procura nella quale ci trascinerà, perché “ce lo chiede l’Europa”. O forse, molto più banalmente, è solo contenta del suo pattuglione di nostalgici e le va bene così.
Quel che è certo oltre ogni ragionevole dubbio è che i fascisti STORICAMENTE portano le nazioni che governano alla distruzione totale. Sono come Jessica Rabbit: li disegnano così.
Jessica Maverick Meloni non sarà da meno e, se le verrà concesso il tempo dall’opposizione “surrogata”, ripercorrerà la tradizione che fu di zio Benny. Però dai, non userà parole straniere per trascinarci nel baratro.
Sarà un disastro “made in Italy”. Pardon, fatto in Italia.
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