Non sono un giurista, ma…
Il “decreto sicurezza” mi puzza di leggi liberticide. Il governo Meloni, la finta opposizione e il Presidente della Repubblica fanno quello che si fa sempre nei momenti di crisi: soffocare il dissenso. Siamo ormai una grande messinscena democratica, ma vabbè.
Al netto dei segoni a due mani che si farà il Girasagre con il suo elettorato di decerebrati e della faccia compiaciuta di Queen Underdog per l’ennesimo colpo inferto alla Costituzione, non pensiate che la politica conti ancora qualcosa in questa nazione assolutamente marginale per il solo fatto di assomigliare ogni giorno di più all’Ungheria di Orban.
È la gigantesca accumulazione finanziaria, totalmente sganciata dalla produzione reale di ricchezza, che detta le regole. E le regole sono quelle di creare nuove bolle speculative come il riarmo dell’Europa. Una cosa Trump l’ha capita ed è che è più facile trangugiare l’aristocrazia crucca, i suoi derivati macroniani e le servette d’Italia che digerire il borsch russo.
Quando si arriverà al match finale tra capitalismo di Stato e neo protezionismo USA, Belli Capelli sarà cibo per i vermi e il testimone dell’Armageddon sarà passato a un vero coglionazzo esaltato come Vance. Nel frattempo Fink ha capito che il dollaro ha fatto il suo tempo e pure il drogato visionario pare aver metabolizzato, nella sua testolina alterata, che è iniziata con un MAGA, ma rischia di finire con un SUCA. Oltretutto questi stronzi che dettano la musica, manco per il cazzo sono pronti a terraformare Marte. Però, se va bene, ci sono buone possibilità che distruggano tutto su questa boccia.
Sono troppo vecchio per queste cose. Meglio una birretta.
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