Ogni guerra scatena il tifo tra schieramenti opposti, perlopiù disinformati, comunque obbedienti ad un principio manicheo degno di una sceneggiatura da blockbuster Usa.
I social fanno la loro parte attraverso il ruolo di cassa di risonanza (o di ridondanza) di ogni umana meschinità. Sulle piattaforme “spandimerda” abbondano i ragionamenti binari, i commenti da guerrafondai del tastierino tipo “armiamoci e partite” e le dotte spiegazioni su Ucraina e Donbass da parte di chi usa i libri di storia come rimedio per la zoppia grave del tavolo in tinello.
Tralasciando i proclami patriottici di Putin e Zelensky, persino comprensibili in questa fase, e la minaccia del primo di impiegare, “se costretto”, armi nucleari, quel che emerge in questi primi giorni di conflitto è la serie allarmante di dichiarazioni proferite da un* a caso tra Biden, von der Leyen, Johnson, Borrell, Hollande e Letta: inquietanti davvero!
Tutti gli attori in campo paiono culturalmente superati, esattamente come il modello di sviluppo di matrice individualistica che continuano ostinatamente a sostenere.
Ecco allora il ricorrere al ragionamento binario, lo stesso che ha preceduto lo scoppio delle due guerre mondiali, arrivando a innescare un falso storico clamoroso con la similitudine tra Hitler, vero “genio” del Male, e Putin, un ex Kgb che ha sfruttato un vuoto di potere e ci si è buttato a capofitto con tanto di “Giglio Magico” rappresentato dal manipolo di oligarchi bramosi di loft londinesi e yacht con la rubinetteria in oro massiccio.
Come abbiamo già sottolineato su questo blog, un’Europa unita che non avesse passato ottant’anni a fischiettare “Yankee doodle” sarebbe stata lo sbocco naturale all’avvicinamento della Russia: ne avrebbe beneficiato sicuramente il business e, forse, anche i diritti.
L’incapacità politica che rivelano i leader di entrambe le fazioni sta mostrando, come nella celeberrima novella di Andersen, che il re è nudo. Se la politica è l’arte di guardare lontano, siamo nelle mani (e nelle tasche) di persone drammaticamente miopi. E vecchie, ma proprio tanto!