In questo paese di Tafazzi non conta tanto che a far vincere le elezioni sia il pacchetto di voti di Scajola o quello del sindaco di Genova che peraltro perde nella sua città. Non conta neppure molto che a far credere di vincere sia la candidatura del solito capobastone della nomenklatura piddina, ma che dico, addirittura kompagna! Niente di tutto questo gente, l’unica cosa che conta è che a perdere siano i 5*!
È pur vero che a farli morire per consunzione vogliono pensarci in proprio, con i loro scazzi, l’avvocato del popolo e il creatore, tal Giuseppe Grillo, di professione comico prestato alla politica, che a trecentomila sbembli l’anno percepiti per “consulenze” vorrà pur fare qualcosa, fosse pure rompere il suo giocattolo.
Che la crisi della politica italiana sia considerevole è verissimo e lo si può vedere, molto banalmente, nei graffi inferti dalla pompeiana sulla coccia glabra di Genny Sangiuliano o nei pipponi del neo mimistro Giuli, robe da mandare all’angolo Chiarasifaperdire Valerio.
Che poi non la si risolva riproponendo il sistema cementizio e tangentizio che da cinquant’anni sta affondando in ogni senso la Liguria è altrettanto vero. Così come non si va lontano con la politica al sapore di spritz in ZTL di Schlein (a proposito di svolazzi semantici) e con la convinzione di aver vinto pur avendo perso.
Al netto di ogni analisi politica sul voto ligure il dato incontrovertibile è uno solo: perdente è colui che ha sempre pronto un “si ma” o un “non abbiamo vinto, ma siamo il primo partito della Liguria”. Lo abbiamo capito addirittura noi che siamo stupidi.
🌹🏴☠️