Come capita a tanti in questo tempo men che mediocre, sto bene nella mia bolla cognitiva con Alex Rocca, Marco Roatta e altri tre o quattro: parliamo di un sacco di cose ed io talvolta ne faccio la sintesi qua sopra, proprio come fa il segretario durante l’assemblea di condominio.
Siamo “quattro amici al bar” senza la pretesa di voler “cambiare il mondo”. Però il mondo lo leggiamo e, non condividendone il paradigma socioeconomico, molto spesso lo subiamo.
Oggi, per la rubrica “Unisci i puntini”, vale la pena di estendere un ragionamento che ci porta fuori dall’anestesia globale dell’informazione mainstream, mettendone tuttavia e un po’ paradossalmente in relazione gli scampoli stessi.
Gli spunti:
📺 Lo Scontro di idee su Zelensky e la guerra in Ucraina tra il sociologo Domenico De Masi e Bruno Vespa a “5 Minuti”, ieri sera su Rai1
De Masi: “Zelensky ha trovato la sua fortuna in questa guerra, come Biden. Lo avete accolto come non sarebbe mai successo se non ci fosse stata questa”.
Vespa: “Ma è il leader di un paese aggredito…”.
De Masi: “Ma non avete fatto questo nell’accogliere il presidente dell’Afghanistan…Mica il mondo è pacifico”.
Vespa insiste.
[…]
De Masi: “La guerra è stata iniziata da tutte e due le nazioni…”.
Vespa: “La guerra è iniziata dal 22 febbraio 2022”.
De Masi: “Lei lo sa meglio di me che è iniziata alcuni anni prima”.
🌋 Gli Stati Uniti potrebbero finire in default già il 1° giugno, prima di quanto si pensasse, in base alle risorse disponibili in cassa ed alle obbligazioni che giungeranno a scadenza. Lo ha confermato la Segretaria al Tesoro Janet Yellen in una lettera inviata ai leader del Congresso ed ai responsabili delle commissioni finanza e budget, che sollecita ad “agire il prima possibile”.
“Scrivo per dare seguito alle mie precedenti lettere relative al limite del debito e per fornire ulteriori informazioni sulla capacità del Dipartimento del Tesoro di continuare a finanziare le operazioni del governo federale”, si legge nella lettera inviata dalla Yellen al Congresso.