La memoria si esercita. Non basta citare Primo Levi sui social e poi tornare ad essere le stesse merde egoiste di sempre. Ci vogliono allenamento e sacrificio: l’allenamento a nuotare sempre in direzione ostinata e contraria e il sacrificio in termini di tempo e frivolezze per farlo.
Ognuno di noi, oggi come ieri, è l’ebreo di qualcun altro. Che differenza c’è tra un vagone e un barcone? In cosa si distinguono le leggi razziali che condannarono un popolo dagli accordi con i tagliagole libici? O da quelli con la Turchia per “controllare” l’esodo siriano?
Oggi il camino è sotto il mare. O a casa loro. O ancora nelle politiche economiche dei governi che traggono consenso dal conflitto sociale tra ultimi e penultimi.
Io non ho mezzi e non ho visibilità: sono un due di picche in una mano in cui la briscola è fiori. Ma ho buona memoria e cerco di applicarla. Per quanto mi riesce.
Buona “Giornata della Memoria Applicata” a tutti.
Ad maiora!
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