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La notte prima degli esami

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Per carita, un lapsus può capitare a chiunque! Quello che sconcerta, negli strafalcioni a nastro del ministro della Cultura, è la mancanza di umiltà nel farsi aiutare a scrivere, o anche solo a rileggere, un intervento che poi verrà rivolto ad un pubblico. Del resto la spocchia e il sussiego con cui la sinistra degli arrivati ha sempre declinato la cosiddetta egemonia culturale non poteva che avere, come contraltare, il disprezzo che oggi colpisce la cultura in ogni campo del sapere.

Dai, in fondo chi se ne frega se il ministro della Cultura confonde Londra con New York o rende contemporanei Colombo e Galileo. Con le bestialità che escono quasi quotidianamente dalle bocche del Girasagre, del ministrocognato o di altri ben noti personaggi da avanspettacolo di questo governo, gli strafalcioni di Sangiuliano non fanno altro che rassicurarci sullo stato di salute del medioman italico e della madre dei cretini.

Ci sarebbe tuttavia una piccola, ma proprio piccola postilla: tutta questa gente è pagata da noi per leggere e interpretare documenti stilati da persone che ne sanno un botto (i “professoroni”) e, sulla base di quelli, prendere decisioni che impattano in maniera determinante sulle nostre vite e su quelle dei nostri figli.

Un esempio? Proprio in questi giorni, mentre Giorgia continua a straparlare (ma, a dirla tutta, sempre con meno convinzione) di un’economia che non è mai andata così bene, è arrivata una letterina proveniente da Bruxelles recante una poco lusinghiera notizia: l’Italia è sotto procedura di infrazione per debito eccessivo.

Riforma delle pensioni? Stipendi più alti? Flat tax? Taglio delle accise? Addio al canone Rai? Sostegno alle famiglie e alle fasce in difficoltà? Tutte cazzate elettorali per gonzi con un ritardo nell’apprendimento. Sarà invece un autunno di “lacrime e sangue” con almeno 20 miliardi di tagli da fare prima di subito e poi 10 miliardi all’anno fino al 2032. Questa è la narrazione per chi dispone di elementi di base per la comprensione di un testo scritto, nel caso specifico quello dei tecnocrati di Bruxelles. Invece per i tifosi di Giorgia, del Girasagre e per i qualunquisti del non voto i corsi di recupero partiranno a settembre.

Dal tunnel di neutrini (cit. MaryStar Gelmini, ex ministro dell’Istruzione) al “questo lo dice lei!” (cit. Laura Castelli, ex sottosegretario all’Economia), dai selfie a bocca piena del Girasagre ai proclami di fede cristiana e orgogliosa maternità di Giorgia, il tentativo di ridurre la distanza percepita tra governanti e governati prosegue in una corsa al ribasso che non sembra avere un limite.

E non vi sarà alcuna risalita della china finché non capiremo che “almeno lei è una del popolo” o l’andar fieri di essere ignoranti  non ci rende affatto uguali a loro o loro più vicini a noi, ma ci avvicina viepiù a quel baratro in cui chi discetta, con il solo titolo della sua coglionaggine, di sieri sperimentali genici, di scie chimiche e di terra piatta è sostanzialmente equiparabile a chi studia tutta la vita riuscendo pure a rimanere umile.

Lo dico a beneficio di chi a sinistra, sbagliando ancora una volta analisi, si stupisce del fatto che il ministro della Cultura rimanga al suo posto, ma solo perché “il merito signora mia” e blablabla: all’esame di maturità in un qualsiasi istituto superiore, rigorosamente pubblico ed integrato in un sistema scolastico che premia le pari opportunità in ingresso e dove solo dopo si va a giocarsela su studio, analisi e comprensione, uno studente come Sangiuliano rischierebbe la sonora bocciatura. Proprio come la rischia chi ha condotto il Paese, non solo da destra, fino a qua.

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Esimio "signor nessuno", anarcoinsurrezionalista del tastierino, Scienze politiche all'Università, ottico optometrista per campare. Se proprio devo riconoscermi in qualcuno, scelgo De André. Ciclista da sempre, mi piacciono le strade in salita. Ci si vede in cima.
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