
Quando si parla di comunicazione nonviolenta, spesso sorgono equivoci. Molti immaginano che comunicare in modo nonviolento significhi usare le buone maniere, essere cortesi, non dire parolacce. Il nonviolento può essere percepito come un fricchettone dedito ad intrecciare collane di fiori e a immaginare un mondo “peace and love”, del tutto irrealistico.
Per decostruire questo stereotipo può essere utile avvicinarsi al pensiero di Marshall B. Rosenberg che ha impegnato una vita a tradurre il concetto di nonviolenza in un metodo: un processo che può essere appreso. In questo video potrete vedere un estratto di un suo seminario in cui spiega molto bene questo processo in 4 fasi: https://www.facebook.com/bigontina/videos/10156610535898985/
Le 4 fasi sono: -osservare senza giudicare -esprimere i propri sentimenti -esprimere i propri bisogni -formulare richieste concrete. Già: essere cortesi non è incluso nel pacchetto. Quando si esprimono con onestà i propri sentimenti si rischia grosso, ci si mette a nudo, si accetta una grossa responsabilità. Iniziare a mettere in pratica questo metodo è maledettamente doloroso. Siamo talmente intrisi di giudizi, su noi stessi e sugli altri, che metterli in discussione è destabilizzante. Per esempio possiamo scoprire che anche se abbiamo un’immagine di noi serena e pacata, quello che sentiamo dentro invece è rabbia. Ecco: comunicare quella rabbia è importante. Ma rimuovendo il giudizio dalla nostra osservazione, dobbiamo assumerci la piena responsabilità di quello che proviamo, senza biasimare né gli altri, né noi stessi… Insomma: un lavoro grosso.
Tutta questa presentazione da corso di autoaiuto, cosa c’entra con il nostro impegno nel cambiare la politica, la società… il mondo? Lo scopriremo insieme di volta in volta, in questa sezione del blog di Ittica denominata “Nonviolenza”. Si tratteranno aspetti “teorici” della comunicazione nonviolenta, si cercheranno spunti nelle parole e nelle azioni di persone che possano essere di ispirazione, si commenteranno notizie di attualità da un punto di vista nonviolento.
Foto: Etan J. Tal, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons