«Alcuni scricchiolii nel sottofondo dei talk show suonano come avvisaglie del fatto che Draghi Mario ha già stufato.
Come prima di lui era accaduto a Renzi, a Monti, e altrove a Sarkozy, Hollande, Macron, i 7 o 8 premier inglesi incolori che si sono succeduti negli ultimi anni, la popolarità di questi presunti leader di cartapesta pare destinata a durare quanto un gatto sull’Aurelia.
Eletti o insediati talvolta con qualche entusiasmo, vengono poi o confermati stancamente in un mare di astensionismo e disinteresse, o dimenticati senza rimpianti.
In parte il fenomeno è dovuto allo stesso meccanismo mediatico che li insedia, e che però deve presentare in continuazione novità mirabolanti, ché altrimenti il fruitore dopo un po’ cambia canale. In parte il dato è strutturale: dalla crisi che viaggia ormai verso la piena adolescenza con questa architettura economica ed istituzionale non se ne esce.
Forse si arriverà al socialismo (o per lo meno al new deal) per consunzione: alla fine si esauriranno le comparse “presentabili” da buttare in scena e si dovrà scegliere tra personaggi da horror di serie b tipo Trump o Meloni o cambiare davvero le cose.»
Forse, per la prima volta nella storia da quando i faraoni si fecero costruire le tombe dagli schiavi per fare loro gli splendidi di fronte agli dei, si dovrà pensare di agire sulla trama invece che sulle comparse.
“Hic sunt leones”. Finché dura.
Buon Natale da AMA.
🎅🌹🏴☠️
(Testo “ispiratissimo” da Tommaso Nencioni)