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Il lavoro uccide: lo si impara a scuola.

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Resilienza no grazie

È difficile trattenere la rabbia per la morte avvenuta ieri di Lorenzo Parelli, studente di 18 anni, al suo ultimo giorno di alternanza scuola lavoro*.

Nello stesso giorno l’INAIL ha stabilito il risarcimento spettante alla famiglia di Luana D’Orazio, ventiduenne pratese morta sul lavoro il 3 maggio scorso: 166mila euro.

Ecco quanto vale una vita per lo Stato italiano.

Ecco quanto costa la gioventù nel nostro Paese.

Tutti pronti per Roma?

Ma, a quanto pare, è più importante contare i voti di Berlusconi per il Quirinale in Parlamento e andare a Roma a fare manifestazioni “di maniera”.

Essere contro Berlusconi oggi è veramente un fuori tempo massimo, una risposta dopo il gong ad un quiz di storia.

Più nobile sarebbe stato indignarsi quando scese in campo nel ’94 a dirci che la competizione è più “divertente” della cooperazione, omettendo due o tre particolari sul come l’inganno vada sempre in aiuto degli sfrontati. Chi come me ha passato da mo i cinquanta, ricorderà sicuramente i momenti topici di questo campione di una certa borghesia italiana, la peggiore.

Quante volte in quegli anni abbiamo assistito dal divano al suo imperversare a reti unificate Stato/Mediaset (grazie Bettino!), ossequiato da Vespa e portato in palmo dai vari Raimondo, Mike, Jerry, Iva come un novello De Gasperi? E la casalinga di Voghera, la stessa che oggi diventa costituzionalista a sughi alterni, a innamorarsene perdutamente.

Da padre prostituente a padre costituente nello spazio tra due spot.

È pur vero che il primo Governo Berlusconi durò meno dello spazio di un sorriso della famiglia del Mulino Bianco, ma il seme era stato gettato.

Dove eravamo rimasti?

Ma non siamo qua a fare del tafazzismo, per dio denaro!

Siamo invece a parlare dell’ennesima morte annunciata, questa volta con impressionante e tristissimo anticipo sui tempi, che mette sotto accusa prima di tutto proprio quell’alternanza scuola lavoro che educa allo sfruttamento più che al lavoro e che mette assieme il degrado della scuola italiana con quello del sistema produttivo.

Ma non basta.

L’accusa è rivolta in termini più ampi al sistema schiavista degli stage, infame guadagno sul lavoro gratuito dei giovani.
Infine, è bene non scordarlo, in un mondo dell’impresa in cui si triturano le vite delle persone solo per fare più profitto, risparmiando su salute e sicurezza, resta veramente poco margine di discussione per i tanti Lorenzo che andranno a morire sul lavoro e di lavoro domani.

Come ha scritto Giorgio Cremaschi, forse in un eccesso di semplificazione ideologica, “Lorenzo è vittima di un sistema CRIMINALE di cui TUTTE le classi dirigenti politiche e economiche sono totalmente colpevoli”.

Vedete come è facile passare oltre Berlusconi senza doversi innamorare, tra una ricetta di Benedetta e una comparsata di Bassetti, di Draghi e Confindustrie?

Perché non siamo noi ad essere “choosy” (cit. Elsa Fornero), sono proprio loro a fare un po’ schifo.

Lorenzo Parelli, ⚫ 21 gennaio 2022.

Luana D’Orazio, ⚫ 3 maggio 2021

⚫ Tutti gli altri.

*Aggiornamento

– il Bearzi di Udine, l’istituto in cui studiava Lorenzo, oltre al CFP ha anche un ITI;

– sembra che Lorenzo studiasse al CFP.

I CFP sono regolati da leggi regionali e non c’entrano nulla con “l’alternanza scuola lavoro” del governo Renzi.

Lo scopo dei CFP è quello di formare i giovani al lavoro e i tirocini sono curricolari da sempre.

Forse la politica dovrebbe essere meno “social” e meno di pancia.

Ci scusiamo per aver fornito una notizia in parte errata.

**Credit image immagine in evidenza “Open on line”

 

 

 

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Esimio "signor nessuno", anarcoinsurrezionalista del tastierino, Scienze politiche all'Università, ottico optometrista per campare. Se proprio devo riconoscermi in qualcuno, scelgo De André. Ciclista da sempre, mi piacciono le strade in salita. Ci si vede in cima.
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