Leggere serve solo a confondersi…
Kant, Cartesio, Rousseau, Marx e altri veteroqualchecosa hanno tutti più o meno detto che gli esseri umani si pongono i problemi quando possono pensare di risolverli. È un pensiero talmente ovvio da non far ritenere necessario scomodare i classici per riesumarli dagli scaffali polverosi in cui dimorano.
*Oh, mica perché siano “vecchi”! Semmai il problema è che si conoscono solo le copertine.
…Ma anche guardare troppa tv non fa bene
Ho ascoltato il capo della Chiesa cattolica da Fazio e mi è sembrato che dicesse qualcosa intorno alla necessità di cambiamento della società. Certo non lo vedremo da domani andare scalzo e vestito di iuta a recuperare pecorelle smarrite nei dintorni di Assisi, ma il fatto che abbia parlato di urgenza di cambiamento significa che questo non solo è necessario, ma è anche possibile.
Anche perché nessun greenwashing capitalista o megaricco fintoilluminato potrà mai minimamente metterci ‘na pezza: quelli pensano a costruire razzi per scappare su Marte e riproporsi tali e quali altrove (salvo presenza provvidenziale di Bronteroc).
Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà
È per questo ed un altro paio di motivi legati alla sempreverde idea dell’ “homo homini lupus” che sul realizzabile nutro qualche dubbio nichilista.
Da ateo irriverente credo che “dall’alto” qualcuno sia preoccupato di non poter accoglierne tanti e tutti insieme ed abbia suggerito al suo “Rappresentante di Lista” di fare qualcosa. Insomma rischia di essere un bel problema di overbooking.
Pare anche un po’ superata l’idea di dare sempre la colpa di tutto a quell’altro, quello roscio e cornuto, poiché è ormai chiaro anche ai più sprovveduti, a patto che non siano amici di Adinolfi e Pillon, che chi dice che l’inferno è nell’aldilà conosce male l’aldiquà.
Per farla breve: o ci si rassegna a un poco di socialismo in terra o si prevedono a breve intasamenti sull’Autostrada Celeste.
Come dicevano Oscar Wilde e Mark Twain, due fenomeni del loro tempo, l’inferno è sempre da preferirsi per la compagnia, anche se sono sicuro che rimarrei deluso nel trovarlo pieno di italiani che rompono i coglioni ad altri italiani in un tripudio di congiuntivi farlocchi.
Comunque grazie Papa Francesco. Più “brividi” da te che da Mahmood e Blanco.