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Il culo è assai più etico della faccia: non inganna con l’ipocrisia

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Il Pd che usa il Mes per fare opposizione a Meloni è dadaismo puro. Pensare di opporsi da destra al governo più a destra della storia della repubblica significa non avere uno straccio di idea su come fare uscire il Paese dal pantano post ideologico ( i busti del qncə) e affaristico (il Ponte) che ne sta minando le fondamenta.

Invece Meloni qualche idea ce l’ha.

Anche ieri ha omaggiato il suo popolo con l’ennesimo comizio degenerato nella combo occhi fuori dalle orbite e faccia paonazza. L’oggetto di tanta irruenza sono state l’Unione Europea e il suo zerbino, l’opposizione, colpevole delle peggiori nefandezze economiche.

Ma quanto è brava Meloni a strumentalizzare gli ultimi trent’anni di storia italiana per compiacere elettori binari ed acquisirne di nuovi al solo scopo di celare attraverso la crescita del consenso la totale assenza di programmi?

Se infatti è giusto criticare le politiche di austerità della BCE e le criticità del Mes, sarebbe altrettanto doveroso, da parte di chi ha la massima responsabilità di governo, non fermarsi alla denuncia o all’ars oratoria da mercato rionale, ma avanzare soluzioni e prendere iniziative contro gli extraprofitti dei colossi dell’energia o contro le speculazioni sui prezzi che stanno azzerando il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni.

A ben vedere, aderire al Mes non significa decidere, se si hanno dubbi sulla sua validità (e a sinistra qualche dubbio bisognerebbe almeno manifestarlo), che si deve per forza usarlo. A rischio di farla un po’ facile, si può azzardare a dire che sarebbe sufficiente non aumentare il debito pubblico oltre ogni ragionevole misura e, contemporaneamente, non prosciugare le casse dello Stato con le sanatorie per le madame Garnero e gli sconti fiscali a premiare quelli che ragionano come il “Tribüla”: il povero deve ringraziare il ricco che gli dà un lavoro.

Al netto della totale insipienza dell’avversario, la verità è che Meloni non riesce ad uscire dal repertorio nazionalpopulista che le ha fatto vincere le elezioni. Così, di fronte alle difficoltà derivanti dal non avere un piano strategico d’insieme, si ripresenta come se fosse ancora all’opposizione, mentre la sinistra, dall’opposizione, fa la parte del governo: siamo all’iperbole nel paradosso.

Come ho scritto sul social cazzaro, davvero non so dire se sia brava la “destra sociale” a far percepire a binari, fallocefali, allergici alle regole e rosiconi l’inutilità di un partito fintoprogressista, oppure se siano gli eredi di Gramsci e Berlinguer (credo di avere appena bestemmiato) a fare tutto da soli con l’ipocrisia e le spacconate da mitomani che ne hanno contraddistinto la politica sin da quando opposero “la gioiosa macchina da guerra” al piazzista di Hardcore.

Una cosa è certa: se non si riparte dai temi economici e sociali, quelli che realmente interessano i ceti medi e popolari, sarà difficile tornare a vincere.

Lo sanno bene le persone che ogni giorno fanno la spesa al mercato rionale. Per dire.

🌹🏴‍☠️

 

 

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Esimio "signor nessuno", anarcoinsurrezionalista del tastierino, Scienze politiche all'Università, ottico optometrista per campare. Se proprio devo riconoscermi in qualcuno, scelgo De André. Ciclista da sempre, mi piacciono le strade in salita. Ci si vede in cima.
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