Piu che ilarità tanta tristezza
È un finale all’insegna della malinconia quello del terzo atto della serie “Amici miei”. Tutto sa di già visto e gli attori, stanchi e invecchiati come i loro personaggi, non vogliono arrendersi al tempo che scorre impietoso. La sceneggiatura è di gran lunga la peggiore dei tre episodi e la regia è piatta come la terra per certi gombloddisti.
Purtroppo Mascetti e compagni sono personaggi immaginari, mentre quei due babbioni di Biden e Trump sono drammaticamente reali.
CNN, bei momenti
Biden: “La mia età? Prima mi dicevano che ero troppo giovane. Ora non lo sono più ma serve la competenza”
Trump: “Io ho fatto ben due test cognitivi, e sono in ottima salute. Io faccio sport. Lui non potrebbe nemmeno lanciare una palla con me, sono nella miglior forma fisica di sempre. Sono più in forma rispetto a 20 anni fa. Mi trascino pure la sacca da golf”
Biden: “Sul campo ti ho visto, pessimo lavoro”
Trump: “Non è vero…”
Il dibattito televisivo fra Biden e Trump é quest’acqua qua e dimostra che negli Stati Uniti la discussione politica non ha alcun peso reale sul vero potere di natura finanziaria e militare. La democrazia americana è una scatola vuota che serve perlopiù a legittimare sul piano nominale un potere radicato fuori dalle istituzioni rappresentative e concentrato in pochissime mani.
In fondo agli americani importa poco o nulla che il sistema abbia un tasso di astensionismo altissimo ed è pura finzione pensare che un bovaro del Midwest o un abitante di Dallas , ammesso che vadano a votare, non si portino appresso quel background culturale fatto di livelli d’odio più o meno sopiti per comunisti, donne e tutto quello che non è bianco. Alla fine anche Biden voterà per Trump senza nemmeno capire chi è.
E poi ci sono i nostri Arditi
A Giorgialand invece l’ideona anti astensionismo è quella di abolire i ballottaggi alle Comunali quando un candidato supera il 40%. Peccato che il ballottaggio non c’entri nulla con l’astensionismo e abolirlo non farebbe aumentare i votanti al primo turno, che anzi diventerebbe un ballottaggio anticipato, perché costringerebbe partiti diversi tra loro a coalizzarsi. Un po’ come fanno Renzi e Calenda quando cercano di passare di cintura nel firmamento partitico, ma poi finiscono col darsele tra loro.
Se davvero Giorgia&c. volessero combattere l’astensionismo, non dovrebbero cambiare le leggi , a parte quella elettorale per tornare al proporzionale con preferenza unica, ma ridurre la quantità di puttanate. Le ha ricordate oggi Travaglio nel suo editoriale sul Fatto e allora noi andiamo a spuntarle:
✔️Blocco navale (raddoppio degli sbarchi)
✔️Tassa sugli extraprofitti(scomparsa)
✔️Basta accise (rimaste)
✔️Basta Fornero (scherzavamo)
✔️Basta amichettismi (ma solo per andare a comandare con cognatismi e sorellismi)
✔️Basta austerità in Ue (stiamo ancora ridendo)
✔️Presidenzialismo (anzi premierato)
✔️Abolire le Regioni (anzi Autonomia)
✔️No alla vendita di Ita ai tedeschi (anzi sì)
✔️No alla privatizzazione di Poste (anzi sì)
✔️Mai in Ue con i socialisti (anzi sì a von der Leyen e pure ai socialisti).
Non c’è niente da fare, ormai gli elettori, rincoglioniti da media vergognosamente sdraiati e distratti dal quotidiano sempre più problematico, votano chi la spara più grossa pur di non pensare. Altri fanno prima e restano a casa. Poi ci sono quelli che si siedono in veranda con le birre, l’M4, una ventina di caricatori e stanno a vedere come butta.
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