Il trionfalismo del PD andrebbe tanticchio ridimensionato
In Emilia le percentuali non riescono a nascondere il dato preoccupante: il PD, seppur primo partito, ha preso 100mila voti in meno dell’ultima tornata elettorale. Più che aver scongiurato il dilagare della solita “marea nera” (cheppalle!), questi non riescono a far uscire di casa nemmeno i loro elettori e vincono perché li votano le clientele, gli amici, i parenti e le Rsa che si ostinano a chiamare circoli. In poche tornate elettorali si è passati dal record di affluenza del 96,62% nel 1975, al crollo di oggi. Il voto dell’Emilia Romagna dovrebbe diventare un caso di studio, ma in fondo a Bonaccini e Schlein va bene così.
L’Umbria non torna rossa, ma rosa
Un po’ meglio è andata in Umbria dove l’ex sindaca di Assisi, Stefania Proietti, diventa Governatrice e fa il paio al femminile con la neo sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi: due donne di cui, dopo aver visto i rispettivi curricula, si può dire che l’alberghiero stava un po’ stretto.
Ritornando ai numeri, il fatto innegabile è che in Umbria non si è vinto con percentuali bulgare, ma sicuramente il peso è maggiore rispetto all’Emilia Romagna, dal momento che si tratta di una Regione strappata al centrodestra.
Proietti, che è un’indipendente di centrosx, ha pubblicato un pdf con punti precisi e dettagliati che includono, ad esempio, la siderurgia e l’ambiente. È inoltre riuscita a mettere d’accordo un po’ tutti puntando su un programma condiviso e fatto di realismo e conoscenza diretta del territorio. A volte non essere calati da Roma fa pure vincere.
Cameo non accreditati
Due sono le partecipazioni non citate nei titoli di coda di queste amministrative, ma pensiamo noi a rimediare. La prima è quella del Salvini leninista, Marco Rizzo, che è riuscito a strappare un 1% in una regione in cui, prima del voto, lo avevano avvistato quanto Orlando in Liguria. La seconda è quella del leader maximo della destra istrionica locale, nonché boss dei laureifici, Stefano Bandecchi, uno che sogna di essere il Claudio Scajola dell’Umbria. Purtroppo la sua piccola dote di voti non è stata sufficiente a garantire la riconferma della governatrice Tesei. A lui Proietti pare proprio aver dedicato «la vittoria di chi non si è fatto sopraffare dall’arroganza verbale, da metodi scorretti, da chi sputa in faccia ai cittadini». Da applauso, ma a noi che siamo decisamente più prosaici un semplice «Bandecchi puppaaa!» sarebbe bastato.
Dai che a ‘sto giro vi è andata di culo!
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