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Audizione in arrivo

Non c’è ancora una data, ma c’è la conferma della convocazione. Il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini, e il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, dovranno comparire di fronte alla commissione di Vigilanza Rai.

Nonostante la presidente della commissione, la 5* Barbara Floridia, si fosse opposta alla richiesta di convocazione in relazione a una singola trasmissione, proponendo di inserire l’audizione di Ranucci in una più ampia serie di incontri atti a delineare un quadro complessivo delle scelte editoriali della Rai, i membri del centrodestra, che detengono la maggioranza, hanno votato per convocare il conduttore e trattare singolarmente il caso Report.

La puntata incriminata

Ma cosa ha trasmesso Report per provocare una tale bufera?

(*) L’inchiesta parte dalle osservazioni della perita grafologa del Tribunale di Modena che ha analizzato i tre testamenti di Berlusconi, in particolare quello portato al notaio da Marta Fascina con le cifre dei lasciti destinati a lei e a Marcello Dell’Utri, su cui l’esperta ha notato anomalie rispetto ai precedenti.

Il servizio contiene anche informazioni su un testamento colombiano presentato da Marco Di Nunzio, imprenditore italiano che rivendica 26 milioni di euro, e minaccia, in collegamento con il giornalista di Report, di rivelare storie sugli affari di Berlusconi in Sud America. Su questo testamento Report ha interpellato Giorgio Perroni, uno dei legali della famiglia Berlusconi, il quale ha confermato l’esistenza di  “un procedimento, in merito a una indagine della magistratura milanese sul caso del cosiddetto ‘testamento colombiano’ del leader di Forza Italia scomparso lo scorso giugno”. L’avvocato non ha aggiunto altro rispetto alla lettera inviata a Report e resa pubblica nella trasmissione. “Facciamo seguito alla sua richiesta di informazioni – scrive il legale che assiste i figli dell’ex premier assieme ad Andrea Di Porto – per rappresentarle quali legali degli eredi del dottor Berlusconi che riteniamo l’asserito testamento di cui chiedete conto assolutamente non veritiero e che innanzi alla Procura di Milano è pendente un procedimento penale che farà sicuramente luce sulla vicenda”. Una testimonianza che dimostra che gli eredi Berlusconi erano informati del lavoro che Report stava facendo.

La parte più gustosa del lungo racconto è riservata alla testimonianza di quello che viene definito un ex parlamentare di Forza Italia, di spalle e coperto dall’anonimato, che parla del ruolo di Marta Fascina in Forza Italia, della sua influenza su Berlusconi ed anche nella caduta del governo Draghi. Secondo il testimone, più che da una visione politica, la compagna del Cavaliere sarebbe stata mossa dal desiderio che Berlusconi tornasse a Palazzo Chigi.

“A un certo punto – racconta l’intervistato – “la figura di Marta è diventata di colpo imponente”, “soprattutto in politica, perché partecipava a tutti gli incontri e passava ore del giorno a condizionarlo”. Il parlamentare parla anche del ruolo di Fascina nella caduta di Draghi: “Tutti i giorni gli diceva: deve cadere, deve cadere. Non c’era nessuna strategia, erano gli sfizi di una donna convinta che Berlusconi sarebbe ridiventato di nuovo presidente del Consiglio”.

A Marta Fascina è riservato un intero capitolo verso la fine della trasmissione, prima di affrontare il tema del lascito a Dell’Utri. La compagna di Berlusconi viene raccontata come un’ambiziosa scalatrice, che era riuscita a farsi eleggere in parlamento – grazie al collegio sicuro di Marsala, su spinta di Berlusconi nei confronti del plenipotenziario siciliano Gianfranco Miccichè – e dove si era segnalata solo per le assenze dall’ aula, con la cifra record del 99,43%.

(*) Fonte: primaonline.it

Quelli che accendono la tv

Fin qua la puntata che ha scatenato lo sdegno di Forza Italia e le conseguenti pressioni sulla commissione di vigilanza per audire singolarmente Ranucci e Corsini. Invece noi da fuori quali riflessioni possiamo trarne?

In concomitanza con l’ uscita del testo scritto di una manovra finanziaria vergata sulla sabbia del “Lido delle bugie e della propaganda”, in cui dagli assorbenti ai redditi lordi degli italiani fino a 40mila Euro non si salva nessuno, è in atto una sorta di sputtanamento televisivo a colpi di Gabibbo e giornalismo d’inchiesta. Coincidenza? Forse, tutto è possibile in un paese di pettegoli, rosiconi e guardoni, interessati maggiormente alle vicende di letto dei potenti che alla drammaticità della situazione economica e sociale in atto.

Una cosa è certa: da  qua al 2024, anno della combo elezioni USA più europee, sarà come vivere dentro Dawson’s Creek. Unico upgrade concesso alla trama, la guerra, una “guest star” che fa impallidire gnagna, corna e Fabrizio Corona.

 

 

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Esimio "signor nessuno", anarcoinsurrezionalista del tastierino, Scienze politiche all'Università, ottico optometrista per campare. Se proprio devo riconoscermi in qualcuno, scelgo De André. Ciclista da sempre, mi piacciono le strade in salita. Ci si vede in cima.
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