Grottesco proprio nel senso di spelonca
Terminate le polemiche tra nipoti del ǝɔʌp e gauche quinoa sul significato del 25 Aprile, mi permetto di sottolineare che la dichiarazione di Meloni sul fatto che la sua destra “è incompatibile con la nostalgia del fascismo” è un artifizio retorico che ben fa il paio con le supercazzole prematurate di Schlein: ami bipartisan gettati nel Mare degli Allocchi.
Così come ‘Gnazio Benito e il ministro cognato sono geneticamente legati al fascismo, a partire dall’inaccettabile fiamma nel simbolo di FdI, così la novella Rosa Luxemburg della ZTL esprime quell’élite di arrivati che parla di Costituzione e disuguaglianze snocciolando concetti come fa con le olive alle cene in terrazza a casa Baglioni.
Ma il punto qual è?
Come ha ricordato di recente Crozza, Schlein ha bacchettato la destra sul fatto che gli extracomunitari non si devono odiare, perché servono. Infatti “servono… e poi spreparano”. Capito perché la satira, in un Paese come l’Italia, è costantemente superata dalla realtà? Fanno tutto da soli!
Per essere credibili Meloni&co. dovrebbero “spegnere”la fiamma e dichiararsi apertamente antifascisti, magari facendo giuringiuretta tre volte. Ma proprio non riescono, perché sarebbe come ridiscutere la genesi del loro partito nostalgia.
Per quanto riguarda la sinistra rosa chemical, siamo alle solite: radicalismo sui diritti civili e fuffa da apericena sulle disuguaglianze economiche e sociali.
Un consiglio non richiesto
Se posso azzardare: Signora Presidente del Consiglio e Stimatissima leader dell’opposizione,
prendetevi una pausa di riflessione che vi allontani non tanto dalla politica quanto dalla retorica.
Al posto vostro io che sono un signor nessuno mi concentrerei sul governare l’Italia, vale per Meloni, e sul provare a tornare al governo in maniera tanticchio più credibile di quella attuale per Schlein.
Mi pare che per entrambe già questi si stiano rivelando compiti insostenibili.
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