In un mondo caratterizzato dall’enorme quantitร di informazioni che genera ridondanza e richiede conoscenza almeno generale dei temi e capacitร di analisi, i dati sull’istruzione evidenziano la fragilitร del tessuto sociale.
Meno di un italiano su tre ha conseguitoย una laurea e chi la possiede รจ specializzato in materie oggi fondamentali, ossia quelle che sono raccolte sotto l’acronimo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), in percentuale inferiore alla media europea. A questo dato vanno aggiunti gli altissimi livelli di analfabetismo funzionale, ma ne ho giร scritto qua:
https://ittica.org/kiss-me-licio/
La riflessione รจ la seguente: quanto puรฒ essere facile per un avventuriero della parola ingannare chi non riesce a districarsi tra โรจโ verbo essere ed โeโ congiunzione?
E allora, dopo il trionfalismo di stampa e tv di regime nel celebrare il viaggio lampo di Evita Melon negli USA, mettiamo in sottofondo i cantori Sechi, Sallusti, Belpietro e cerchiamo di capire com’รจ andata veramente.
Bene, se c’รจ una cosa che sappiamo andando oltre l’informazione sdraiata di Fox Meloni รจ che si รจ trattato di un incontro in cui ci sono state le solite reciproche pennellate di lingua sul deretano oltre alla novitร della proiezione di un filmetto sovranista che dipingeva il futuro presidente USA con i tratti ora del martire per i fatti di Capitol Hill, ora del Che Guevara yankee per la vittoria su Rimbambiden e l’รฉlite borghese multicolore che va da Taylor Swift agli Obama. Sembrava di essere tornati ai bei tempi in cui San Silvio di Hardcore schierava le olgettine nel cinemino privato a fare da claque al docufilm dei successi dell’uomo piรน desiderato d’Italia!
Sarcasmo a parte, durante le tre ore di visita con volo di Stato e codazzo minimal di dignitari e lacchรจ, si รจ andati ben oltre la propaganda per sempliciotti. Ma scendiamo nei dettagli.
Meloni si propone di fare da ponte tra lโAmerica di Trump e la peggiore Europa sovranista anticipando la nazi crucca Weidel o la sempre nera Le Pen che, a ben guardare, non sbavano troppo per gli USA.
In altre parole lโItalia meloniana, riconoscendosi come il trait d’union del neoisolazionismo americano, brucia la concorrenza fascia in Europa mettendosi, con crestina d’ordinanza, al servizietto della Casa Bianca.
In cambio del posizionamento a pecora della politica estera, lโItalia potrร sperare di ottenere un trattamento di favore sui dazi che Trump minaccia di scatenare contro lโEuropa. Questa joint venture sovranista sarebbe la realizzazione del grande sogno della brodaglia nera che si avvia a governare l’Occidente grazie ai dollari e ai satelliti di Musk.
Nel corso dellโincontro si รจ parlato anche degli affari di Mr. X, le cui ingerenze nella politica europea sono diventate una prassi. E ora indovinate con chi Il governo italiano รจ intenzionato a concludere a breve un accordo da oltre 1,5 miliardi di Euro l’anno per cinquant’anni riguardante lโutilizzo dei satelliti per le comunicazioni? Proprio con SpaceX, la societร del gigacapitalista americano da cui dipende l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink!ย
Le interlocuzioni con Musk, secondo i portavoce della Presidenta, rientrano nell’ambito dei normali rapporti che gli apparati dello Stato hanno con le societร che si occupano di cybersecurity riguardante l’accesso a connessioni protette e la comunicazione di dati crittografati. Sarร anche vero, ma quello su cui i balilla meloniani glissano รจ che in gioco non ci sono solo gli sbembli di Stato elargiti allโuomo piรน potente (e pericoloso) del mondo, ma il preoccupante amichettismo con cui questo governo intende gestire la sicurezza nazionale.
In pratica il governo, dopo aver affidato tutte le reti di comunicazione a fondi e societร estere, vorrebbe affidare alla societร di Musk anche il controllo sui dati piรน sensibili, con il risultato di mettere il miliardario nelle condizioni di conoscere ogni segreto sulla sicurezza del nostro paese.
La vicenda fa emergere alcuni aspetti chiave.
Primo: l’Italia non ha piรน alcun controllo sulla propria rete di telecomunicazioni e sta trattando per affidare la propria sicurezza a un personaggio che sostiene ovunque nel mondo le forze piรน radicalmente antidemocratiche.
Secondo: il legame personale tra Meloni e Musk ha reso cosรฌ tanto credibile l’ipotesi della cyber cessione da spingere Bloomberg, mica la Milwaukee Gazette (ammesso che esista), a dare la notizia come certa. Vista sotto questa luce, Meloni pare sempre piรน uno strumento in mano a Musk per far crescere il valore delle proprie societร anche solo con gli annunci.
Terzo: questo legame tra Meloni e Musk, va chiarito soprattutto a beneficio degli ingenui che si sentono tutelati dalla regina del doppio avvitamento carpiato all’indietro, finisce per condizionare la politica estera italiana nei confronti dell’amministrazione Trump verso la quale รจ ormai piรน che evidente una sudditanza paranoica, corroborata proprio dall’asse Meloni-Musk-Trump.
Va da sรฉ che non solo la Presidenta si rimangia in un amen il sovranismo per binari e fallocefali che ha fatto la sua fortuna in tempi di opposizione, ma anche la ben piรน nobile idea di sovranitร nazionale ne esce a pezzi in nome di una concezione personalistica dei rapporti internazionali, per cui sono ยซ”gli amici degli amici”, e non le istituzioni statuali, a definire il perimetro della presenza estera italiana. Purtroppo per noi, si tratta di amicizie decisamente interessate che stanno svuotando la sostanza stessa dello Stato repubblicano, privato, appunto, degli strumenti fondamentali della sovranitร ยป (cit. Alessandro Volpi).
Intanto a Palazzo Chigi non vola una mosca in attesa della fatidica data del 9 gennaio, giorno in cui Melonia Trump terrร il “discorso sullo stato dell’Unione”. Ne sentiremo delle balle.
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