๐ Il referendum non รจ il loro forte, soprattutto quando toccano roba istituzionale. Basta ricordare la palata sul grugno presa da Renzi nel 2016.
Il vero test per Meloni e il suo esercito di scappati di casa sarร il referendum sul premierato. Quello sarร il momento in cui gente bocciata in V elementare che disserta di giustizia e di separazione delle carriere manco fosse Beccaria darร il suo contributo a macchiette culturali come Bignami, Donzelli e Sangiuliano. Solo allora capiremo dove possono spingersi davvero.
๐จ๐ปโ๐ซ Intanto oggi, a dimostrazione del fatto che in Italia il pragmatismo liberale รจ stato ed รจ tuttora l’ossatura del fascismo, Ernesto Galli della Loggia firma sul Corriere un editoriale dal titolo: โIl radicalismo โ I duri e puri che frenano la sinistra.โ
Secondo l’esimio storico, il PD (quello che lui chiama โla sinistraโ, o โla sinistra culturaleโ) sarebbe ostaggio dei โradicaliโ: quelli che โnon vogliono governareโ, ma solo agitarsi.
Un elettorato radicale, secondo Galli della Loggia, non รจ tanto interessato alle elezioni nรฉ a governare quanto รจ attratto dall’atto di indignarsi ogni giorno contro il potere. Cosรฌ, per sport. In buona sostanza, chi manifesta, chi lotta, chi cerca assai faticosamente di costruire partecipazione informata dal basso, non accontentandosi del tifo da fanlocefali col braccio teso, non vuole cambiare le cose: vuole solo โindignarsiโ.
E allora ecco il j’accuse indirizzato alla โsinistra culturaleโ che fa da cassa di risonanza alla sinistra โradicale”, anche se la sinistra radicale poi non li vota (da qui il titolo dell’editoriale).
ร chiaro che io valgo quanto un’emorroide mal curata di Galli della Loggia, ma a me sembra che da 30 anni e oltre la sinistra italiana viva perlopiรน una differenza โesteticaโ con la destra. Al contrario, sul piano economico-sociale e del lavoro non vi sono grosse distinzioni. Con ciรฒ intendo dire che per i militanti, gli elettori e i fini dicitori della sinistra colta e borghese pare non essere fondamentale che chi ha governato dalle loro parti abbia fatto le stesse cose che sta facendo ora il governo della โdestra socialeโ meloniana.
Per essere un’escrescenza di carne sul culo di uno che ha scritto anche cose belle, la mia sensazione รจ che, come al solito, quelli che pubblicano manuali e analisi non abbiano problemi contingenti di sopravvivenza, ma solo di autoproclamata superioritร morale e qualitร dโimmagine.
Io credo invece che dalle mie parti (il culo) siano molte le persone con problemi lavorativi ed economici, con figli destinati ad un futuro di precarietร e sfruttamento, dal momento che sono stati proprio loro, gli arrivati, a bloccare lโascensore sociale in salita, eleggendo a dimora esclusiva lโormai celeberrimo pergolato di rose, dal quale ci spiegano alteri e stizziti che loro sono loro e noi non siamo un cazzo.
Come ben diceva un babbione barbuto (v)etero cisgender, la lotta di classe passa attraverso la presa di coscienza, ma senza coscienza della propria collocazione sociale e del diritto ad una vita migliore la massa degli esclusi e dei disillusi, la โterza societร โ, resta divisa e completamente alienata dalla possibilitร di politicizzazione delle proprie questioni vitali.
Speriamo che qualcuno, prima o poi, se ne renda conto. E no, non farei affidamento su Ernesto Galli della Loggia.
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