Ad un certo punto il capitalismo dovrà pur estinguersi per il modo in cui lo conosciamo. È solo che quel momento non è ora. Comunque i sinistri dei quartieri belli e i fan di Giorgia che solo l’altro ieri faceva da OSS a Biden possono stare tranquilli: i privilegi dei primi resteranno tali e l’ignoranza dei secondi pure.
Quella a cui stiamo assistendo, se i dati saranno confermati con la proclamazione effettiva di “Deranged” Donald, non è la tragedia mondiale del mattino del sei novembre e tanto meno la tragedia italiana. Queste sono considerazioni da ZTL che trovano giusto il tempo di un apericena. Urge ricominciare a prendere per il culo i povery, facendogli accettare l’idea che, se sono tali, la colpa è tutta loro. Però citando Gramsci, Arendt e Lacan.
Un paio di giorni fa il lobbista delle armi nonché Ministro della Difesa (per dire), Guido Crosetto, centrava il bersaglio dicendo che non avrebbe fatto nessuna differenza la vittoria di Trump o di Harris, perché entrambi avrebbero salvaguardato la democrazia negli USA e nel mondo. Certo bisognerebbe intendersi sul significato di democrazia, ma questi sono dettagli da talk show.
Poi c’è “l’oracolo di Omaha”, l’investitore seriale Warren Buffett, che ha parcheggiato in liquidità la cifra record di oltre 300mld di dollari in attesa di puntarla sul vincitore, non importa chi.
L’unico ad essersi mobilitato senza se e senza ma per Trump è stato Musk, uno che vuole risolvere i problemi del pianeta terraformandone altri. Un po’ come si vede nel film “Don’t look up”.
Il “si salvi chi può” delle élite viene sapientemente declinato da decenni attraverso i media compiacenti con la tecnica comunicativa dell’astio. L’attrattiva di Trump non è quella di promettere a quei balenghi degli americani un lavoro migliore, ma quella di far licenziare il loro vicino di casa. Se poi questo fosse un latino americano, frocio e pure comunista, ancora meglio.
Tre quarti del mondo è in mano a dei pazzi che vengono dipinti come degli eroi del popolo o dei visionari. Per come sta andando, pare che abbocchino in molti.
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