L’assalto ai palazzi del Potere in Brasile è fallito e 1500 bolsonaristi sono stati arrestati.
Le dichiarazioni di #iosonogiorgia Meloni esprimono solo una blanda solidarietà alle istituzioni brasiliane, mentre il silenzio del Girasagre, grande amico di Bolsonaro, è a dir poco vergognoso. Tuttavia a chi fa domande pare andar bene così.
Gente, non è un gombloddo! È tristemente tutto alla luce del sole.
C’è un’internazionale nera che sta compiendo un’operazione di maquillage della propria cultura, manco a dirlo autoritaria e ultraliberista. Fratelli d’Italia e la Lega sono tra gli attori principali di questo “riposizionamento” che tanto ricorda le parole di Stefano Rodotà a proposito dell’Italia come “laboratorio del totalitarismo moderno”.
Denunciare questa situazione attraverso il risveglio di qualche coscienza critica, certo non quella di un minchione come il sottoscritto e delle sue armi spuntate, sarebbe auspicabile prima che qualcuno metta mano alla Costituzione per “regalarci” nuovamente l’uomo forte al comando.
Come riportare in vita il concetto di democrazia praticata? Parafrasando Rodotà, potrei dire che bisognerebbe “caricare a 300” per provare a rianimare la sinistra. Ma forse è tardi. Craxi ha ucciso la socialdemocrazia in culla, il PCI si è suicidato con la fusione fredda del PDS, “un cataclisma di cui perdurano ancora gli effetti”. Oggi non saranno aitanti ex renziani e novelle Rosa Luxembourg da ZTL a ridare vita alla salma.
Abbiamo perso il primato della Libertà e oggi comanda l’uso privato e autoritario delle istituzioni. “La società si è decomposta, il Paese rischia il disfacimento”. Aggiungiamo ancora l’opera di annientamento culturale prodotta dalle televisioni di un noto tycoon e scopriremo che il quadro che stiamo osservando è stato messo sul cavalletto quarant’anni fa o giù di lì.
E niente, come pittori facciamo schifo.
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