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Il militarismo del fascismo: dalle iperboli retoriche alla realtà di un colonialismo feroce. Intervista a Francesco Filippi

mde_vivi

Francesco Filippi è storico e formatore. È cofounder dell’Associazione di Promozione Sociale Deina. Ha collaborato alla stesura di manuali e percorsi educativi sui temi del rapporto tra memoria e presente.

É responsabile storico-scientifico del Progetto Promemoria_Auschwitz.eu, progetto coordinato dalle Province autonome di Bolzano e Trento. Consulente storico-scientifico della commissione Storia e Memoria di ARCI Nazionale, si occupa della formazione storica riguardante i progetti antimafia dell’associazione.

Nel 2019 ha pubblicato il saggio Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo”, Bollati Boringhieri.

Nel 2020 ha dato alle stampe Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto”, Bollati Boringhieri. 

Sono passati oltre settant’anni dalla caduta del fascismo, ma mai come oggi il tema è tornato ad essere di attualità. In Italia parrebbe in atto un percorso revisionista, segnato da formazioni politiche che si richiamano in maniera neanche troppo velata ai “fasti” del passato, accompagnato in quest’operazione da opere romanzate, senza riferimenti bibliografici ed aiutato dai tanti  che inneggiano a “quando c’era LVI” dal tastierino, vaneggiando di Inps, di Agro Pontino e di strade in Africa.

Purtroppo chi non conosce la Storia e non si documenta  è lo strumento ideale nelle mani di chi invece  conosce gli argomenti di cui si parla, ma adatta e addomestica la verità, perché ha un’agenda politica precisa in mente.

Filippi, nel suo saggio sulle “false verità” del fascismo, parla anche di colonialismo, un capitolo che è sempre stato soffocato dalle scorie della propaganda fascista prima e postfascista poi in nome di un espansionismo, in Africa come nei Balcani, che tutto fu tranne virtuoso.

Con questa intervista intendiamo smontare, attraverso le riflessioni di Francesco, la retorica  fatta di “abbiamo costruito ponti e strade” e chiediamo allo storico perché non c’è mai stata una Norimberga per la gerarchia militare del fascismo.

Buon ascolto!

 

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