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I sistemi elettorali: proporzionale, maggioritario ed altro ancora. Ittica ne parla con Sergio Bagnasco (parte 1)

Prima che il web ci facesse a giorni alterni virologi, ingegneri edili e costituzionalisti, sdoganando l’ignoranza da osteria al punto tale da scambiarla per competenza, ci limitavamo ad essere tutti allenatori del lunedì. Purtroppo uno degli effetti negativi della globalizzazione sulla diffusione dell’informazione è stato l’amplificarsi a  dismisura dell’effetto Dunning-Kruger. Questo fenomeno non desta più di tante preoccupazioni se ci si limita a dissertare da Commissari Tecnici sull’ultima partita della Nazionale, ma diventa fonte di criticità quando “mamme pancine” elargiscono consigli medici ad altre neo mamme, no vax con dottorato presso l’Esimia Università della Vita dissertano di microchip nei vaccini oppure quando “stipendiati” da bar praticano la Costituzione o la politica internazionale come dei Calamandrei qualsiasi.

Parlare di sistemi elettorali non è certamente argomento facile. Le regole, gli artifizi e i tecnicismi sono tali e tanti che la voglia di cimentarsi da semplici interessati viene meno dopo pochissimo tempo, basti pensare ai cambiamenti apportati alla legge elettorale italiana dal 1993 ad oggi o alla terminologia da addetti ai lavori quale “ripescaggio proporzionale”, “premio di maggioranza” e “sistema misto”.

In questo incontro promosso da AMA, Associazione Mare Aperto, ci siamo fatti aiutare da Sergio Bagnasco. Il suo contributo editoriale più recente, “Il Taglio dei Parlamentari: riforma o deforma?”, ilmiolibro self publishing, 2020, analizza la recente riforma costituzionale confermata dall’esito referendario, valutandone gli effetti sulla rappresentatività da un lato e sul sistema istituzionale dall’altro, proponendo anche un confronto con i modelli spesso citati a sproposito degli altri paesi europei. Con Sergio si vola un po’ alto, ma semplificare oltre un certo livello non è davvero possibile.

Godetevi di seguito i singoli passaggi della bella discussione scaturita con i membri di AMA e non solo, ma è bene ricordare che spesso, a prescindere dal principio elettorale, si è amici di un politico quando questi ci fa sapere che si candida, si diventa suoi elettori quando lo votiamo e infine contribuenti quando lo stesso è sicuro di insediarsi.

Buon ascolto!

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