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Homo homini virus

Il tasso di ricovero in terapia intensiva in Italia  è attualmente di 23,1 ogni 100k per i non vaccinati, ma crolla a 0,9 ogni 100k per i vaccinati con booster. Questi sono alcuni dati che emergono dall’ultimo aggiornamento del report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sull’epidemia di Covid-19.

Nel documento viene riportato anche il tasso di ricovero in terapia intensiva per i vaccinati da più di 120 giorni, pari a 1,5 ogni 100k. Il dato scende a 1 ogni 100k per i vaccinati da meno di 120 giorni. Nel report si legge inoltre che per i non vaccinati il rischio di ricovero in terapia intensiva è 25,7 volte più alto rispetto a quello che si calcola fra i vaccinati con booster. Il rischio di morte è 26,2 volte più alto rispetto a chi ha fatto le tre dosi.

Se si assumono per veri questi dati e non si grida all’ennesimo complotto ordito da chi non si sa, è ragionevole pensare che se ne esca prevedendo un ulteriore incremento dei vaccini unito ad una ripresa degli investimenti nella Sanità Pubblica.

Perché in futuro potrebbe ancora capitare.

A questo riguardo sarebbe interessante verificare se e quanti miliardi del PNRR saranno stanziati per favorire l’assunzione di personale sanitario e quanti per l’aumento dei posti letto in terapia ordinaria, sub intensiva e intensiva.

In attesa di reperire dati certi e riscontrabili, di certo intanto vi è che nemmeno dopo il nuovo record di contagi Mario Draghi ha pensato di rivolgersi agli italiani. E niente, proprio non si degna.

L’ennesima ondata è chiaramente fuori controllo: l’indice di positività  parrebbe dimostrare che ormai la maggior parte dei casi non venga tracciata, lasciando l’onere del porre un rimedio interamente sulle spalle di una sanità pubblica stremata, perlopiù sottopagata e in perenne debito di personale.

In pratica il “governo dei migliori” ha deciso che il Covid non è un problema della collettività, ma un problema sanitario.

“Presidente Draghi, gli hub vaccinali sono al collasso, le terapie intensive segnalano di nuovo livelli preoccupanti e il suo governo non riesce a fare di meglio che:

– introdurre l’obbligo vaccinale solo per gli ultracinquantenni, ma non prima di aver messo una gabella una tantum di 100 Euro, quasi a voler dire “lo facciamo perché almeno così veniamo incontro ai (pochi) giornali non allineati che ci rompono le palle, ma voi continuate pure a fottervene che per noi va bene anche così”;

– riaprire le scuole nonostante l’invito a riflettere dell’Ordine dei Medici e dei Presidi;

– W le ffp2!

Sua Maestà, pardon, Presidente, ci sono code e disagi ovunque, si riaffaccia prepotentemente il dramma del dover posticipare interventi non urgenti e, nella peggiore delle ipotesi, decidere chi vive e chi muore.

“E allora? Che facciano tra tutti un po’ di straordinari e che non si lamentino! Se non gli sta bene, possono sempre andare nel privato a partita iva!”

In effetti il sacrificio di medici e infermieri è ammirevole, ma a voler pensar male sembra quasi che il governo lo stia sfruttando per costruirsi l’ennesimo paravento dietro il quale nascondere i propri limiti di “accrocchio” politico mal riuscito.

Pensate se invece dei” migliori”  ci fossero toccati i “discreti”. O gli “appena sufficienti”.

Ecco, per dire.

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